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Serious Games: utilizzo nei bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo

Aggiornamento: 10 mag 2021

L’utilizzo dei serious games può essere efficace per favorire l’apprendimento in bambini e ragazzi con bisogni speciali (come DSA, ADHD, autismo, disabilità intellettiva), divenendo anche uno strumento inclusivo per l’insegnamento. L’efficacia di tali strumenti nel facilitare l’apprendimento non è stata dimostrata solo in ambito educativo, ma anche riabilitativo. Infatti, grazie alla possibilità di poter apprendere divertendosi, i videogiochi riescono a influire in maniera positiva sulla motivazione e possono essere uno strumento utile per migliorare le competenze di lettura in bambini dislessici, per potenziare le funzioni esecutive in soggetti con ADHD o per incrementare le life skills (competenze utili per la vita quotidiana) in bambini con disabilità cognitiva e autismo. Diverse sono le pubblicazioni scientifiche che attestano il crescente interesse per l’efficacia dei serious games nelle attività rivolte all’educazione, alla didattica e al trattamento riabilitativo nei bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo. Qui di seguito verranno descritti alcuni aspetti ma si rimanda la lettura alla letteratura indicata alla fine del documento.


Serious games, disabilità intellettiva e autismo

Dopo una revisione degli articoli presenti in letteratura, Tsikinas e Xinogalos (2020) propongono dei suggerimenti, utili nella fase di progettazione dei Serious Games, per sviluppare giochi efficaci per persone con disabilità intellettiva e autismo. Fra le diverse indicazioni gli autori riportano come elemento importante è l’inclusione di educatori, insegnanti e ragazzi nella produzione del gioco. Più i protagonisti che dovranno usufruire del gioco partecipano alla strutturazione del gioco stesso, migliore sarà l’efficacia del gioco nella trasmissione non solo di divertimento ma anche di apprendimento.

I serious game possono adattarsi alle diverse difficoltà e disturbi a cui vogliono riferirsi quindi è possibile pensare diverse versioni di uno stesso gioco che vengono incontro alle diverse esigenze degli utenti. Ad esempio, per migliorare l’attenzione e la motivazione, il gioco può permettere di creare esperienze personalizzate (come poter modificare a proprio piacimento l’aspetto del protagonista o l’ambiente). In alcuni casi il terapista/l’insegnante/il genitore hanno accesso al gioco e possono monitorare l’avanzamento e l’effettivo apprendimento, in modo da modificare alcune strategie messe in atto dal giocatore. Per mantenere alto l’impegno e la motivazione, è necessario che il gioco attivi un senso di immersione che viene raggiunto in alcuni casi (ad esempio nei ragazzi con disabilità intellettiva e autismo) con un’interfaccia grafica semplice e con dei feedback audio e/o visivi. Altro aspetto essenziale è la possibilità di avere un incremento graduale della complessità e della difficoltà del gioco.


Serious games e disturbi evolutivi

Kokol e collaboratori in uno studio del 2020 hanno effettuato una revisione della letteratura esistente riguardo l’efficacia dei serious games per supportare i trattamenti tradizionali in una popolazione con disturbi del neurosviluppo di età compresa tra i 2 e i 24 anni. Hanno poi identificato sei applicazioni specifiche dei serious games:

1-Serious games per il riconoscimento delle espressioni facciali e delle emozioni in bambini con disturbo dello spettro autistico: alcuni esempi sono JeStiMulE (per insegnare il riconoscimento delle emozioni a bambini con autismo a basso funzionamento), JEMImE (insegna a bambini con autismo come produrre espressioni facciali), Mindlight (per ridurre i sintomi ansiosi);

2-Serious games per l’educazione di bambini con sindrome dello spettro autistico: un esempio è GOLIAH (un sistema costituito da undici giochi che ha evidenziato il miglioramento della concentrazione, della flessibilità e dell'autostima in bambini con autismo);

3-Applicazioni per dispositivi mobili per bambini con sindrome dello spettro autistico: ad esempio l’applicazione Leon con Lula (Leggere con Lula) per promuovere le capacità di lettura dei bambini con autismo;

4-Serious games per bambini con ADHD: ad esempio ChillFish (un gioco per aiutare i bambini con ADHD a controllare il loro livello di stress con esercizi di respirazione) e giochi che utilizzano la realtà virtuale per migliorare l'attenzione:

5-Serious games per bambini con paralisi cerebrale: è stato dimostrato che i serious games possono migliorare l'equilibrio dei bambini con paralisi cerebrale e supportare esercizi di riabilitazione per migliorare la gestione dei muscoli facciali, il processo di deglutizione e il linguaggio;

6-Serious games per bambini con sindrome di Down: ad esempio JECRIPE (un gioco per bambini con sindrome di Down in età prescolare che promuove lo sviluppo cognitivo) e l’utilizzo di giochi Wii-Fit per migliorare l'equilibrio.


Videogames e dislessia

Dall’analisi dei dati presenti in letteratura, Franceschini et al. (2015) mostrano come le abilità percettive e attentive compromesse nella dislessia possano essere migliorate attraverso l’utilizzo di action videogames. Una delle funzioni neurocognitive coinvolte nella lettura è l’attenzione visuo-spaziale. Nelle attività di ricerca visiva, in presenza di uno scenario molto complesso (ad esempio, una lettera con più di venti distrattori), i giocatori avevano prestazioni migliori rispetto ai giocatori di altri videogiochi (non d’azione). Sembrerebbe che l’uso di action videogames favorisca il miglioramento delle strategie attentive, in particolare aiuti a inibire i distrattori e favorire il

miglioramento del focus attentivo. Per quei bambini con dislessia e difficoltà attentive questa tipologia di videogiochi potrebbe migliorare le capacità di lettura.

Bisogna sottolineare, inoltre, l’importanza di un utilizzo controllato dei videogiochi, sia in termini di qualità che di quantità, poiché un uso sbagliato non comporterebbe nessun miglioramento e un uso eccessivo potrebbe portare alla dipendenza.

Nonostante i risultati promettenti di molti studi, le evidenze cliniche riguardo l’effettiva efficacia dei serious games sui disturbi del neurosviluppo non sono ancora del tutto sufficienti e molte proposte hanno bisogno di essere validate prima di poterne assicurare l’efficienza. Molti ricercatori stanno lavorando a ulteriori ricerche per progredire con la conoscenza in questo ambito.


Bibliografia

Franceschini, S., Bertoni, S., Ronconi, L. et al. (2015) “Shall We Play a Game?”: Improving Reading Through Action Video Games in Developmental Dyslexia. Curr Dev Disord Rep 2, 318–329. (https://doi.org/10.1007/s40474-015-0064-4)

Kokol P, Vošner HB, Završnik J, Vermeulen J, Shohieb S, Peinemann F. (2020) Serious Game-based Intervention for Children with Developmental Disabilities. Curr Pediatr Rev. 16(1),26‐32.

(https://doi.org/10.2174/1573396315666190808115238)

Tsikinas, S., Xinogalos, S. (2020) Towards a serious games design framework for people with intellectual disability or autism spectrum disorder. Educ Inf Technol .

(https://doi.org/10.1007/s10639-020-10124-4)

SERIOUS GAMES E DISTURBI DEL NEUROSVILUP
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